14 novembre, Recuperati i sismografi nella Grotta Gigante
Rivedono nuovamente la luce del sole dopo 51 anni i sismografi storici della stazione OGS della Grotta Gigante.
Un'operazione congiunta dei tecnici dell'OGS e della Società Alpina delle Giulie ha permesso di riportare in superficie, oltre mezzo secolo dopo la loro installazione sul fondo della Grotta Gigante, i sei sismografi che durante il terremoto del Friuli del 1976 furono la più preziosa e, per tutto il periodo dell'emergenza, l'unica tempestiva fonte d'informazione scientifica sull'evoluzione temporale del fenomeno in atto.
L'operazione di recupero, complicata oltre che dalla posizione degli strumenti all'interno del rifugio sul fondo grotta anche, e soprattutto, dal loro peso (200 kg circa ciascuno per i tre sensori a corto periodo) è stata portata a termine venerdì 14 novembre 2014. Fondamentale è stato l’utilizzo del montacarichi di servizio all'interno della grotta, messo a disposizione dall'Alpina della Giulie, che è stato utilizzato per il sollevamento della strumentazione. Le apparecchiature, componenti principali della stazione TRI-117 della Rete Sismografica Mondiale WWSSN (World Wide Standard Seismographic Network) avevano iniziato a registrare il 19 luglio 1963 ed erano state sostituite da quelle dell'attuale stazione sismografica digitale TRI dopo quasi trentatré anni di funzionamento continuo quando, alla fine del 1996, gli USA, finanziatori del progetto WWSSN, decisero la chiusura di tutte le stazioni della rete una volta scemato l'interesse verso il monitoraggio delle esplosioni nucleari attraverso la sismologia.
Nei prossimi mesi, grazie al proficuo rapporto di collaborazione che da decenni lega OGS e Società Alpina delle Giulie, i sensori di TRI-117 troveranno un’idonea collocazione museale a ricordo e testimonianza di un'attività che per molti decenni ha contribuito a dare lustro al nome dell'OGS negli ambienti scientifici internazionali.