Biodiversità marina: terminata la seconda campagna di censimento delle specie ittiche in Sicilia
I ricercatori dell’OGS, assieme ai colleghi dell’Università degli Studi di Messina e alla Cooperativa Pescatori Marina e in accordo con l’ente gestore delle due riserve e in collaborazione con la Pro Loco Capo Peloro, ha coordinato le attività di censimento visivo di specie ittiche in due aree siciliane appartenenti alla rete Natura 2000 sulla costa settentrionale dell’isola: Capo Peloro - Laghi di Ganzirri e la Laguna di Oliveri - Tindari.
Durante la fase ricognitiva del progetto, grazie alla collaborazione con pescatori e molluschicoltori delle zone, sono emerse le principali problematiche che affliggono le due aree. Nella zona di Capo Peloro, ad esempio, è stata evidenziata la presenza del ben noto granchio blu, Callinectes sapidus, specie invasiva alloctona che minaccia la biodiversità e le abbondanti fioriture della cosiddetta “erba” (alghe filamentose) che, soprattutto nel lago di Ganzirri, avvengono in maniera così massiccia da ostacolare il passaggio delle barche e che costringono i molluschicoltori a effettuare raccolte manuali. Nella zona di Marinello, invece, i pescatori hanno unanimemente riscontrato il problema dell’insabbiamento del Golfo di Patti e della diminuzione della quantità del pescato e di alcune specie di importanza commerciale come seppie, polpi e acciughe.
I primi campionamenti hanno evidenziando l’eterogeneità e l’unicità di queste aree con incontri con specie inaspettate, come quello con la torpedine (Torpedo torpedo) nel lago di Faro e quello con la cernia bruna (Epinephelus marginatus) nel lago Porto Vecchio. I ricercatori stanno mappando habitat che hanno un ruolo fondamentale per il mantenimento della biodiversità, che è importante preservare per la salvaguardia dello stato di salute di questi due importanti ecosistemi di transizione siciliani.
Le attività rientrano nell’ambito del progetto “BIOSEA - Tutela e salvaguardia della BIOdiversità e dei SErvizi ecosistemici degli Ambienti di transizione”, finanziato da fondi PO-FEAMP 2104/2020.