Cambiamento climatico e depositi di idrati di gas naturali: un equilibrio a rischio
Quali sono le possibili conseguenze della decomposizione di depositi di idrati di gas naturali in seguito al cambiamento climatico? E quali le soluzioni? Ne parla un articolo, recentemente pubblicato su Earth Science Reviews, che presenta una panoramica della situazione degli idrati di gas naturali. Lo studio ha coinvolto l’Istituto Nazionale di Oceanografia e di Geofisica Sperimentale - OGS e diversi partner europei.
Gli idrati di gas naturali costituiscono la più vasta riserva di gas del pianeta: si stima, infatti, che il carbonio organico stoccato negli idrati sia il doppio di quello estraibile da tutte le fonti fossili disponibili. I depositi di idrati di gas naturali sono oggetto di studio da decenni per comprendere il loro ruolo nel ciclo oceanico del metano ma anche il loro potenziale come risorsa energetica. L’articolo è il risultato degli studi del gruppo di lavoro “Environmental challenges” del progetto europeo MIGRATE e ha lo scopo di fare il punto sugli impatti ambientali legati alla decomposizione degli idrati e proporre strategie di monitoraggio per identificare e caratterizzare meglio tali impatti.
Il cambiamento climatico e il progressivo aumento delle temperature potrebbero modificare le dinamiche di decomposizione dei gas idrati e di conseguenza la quantità di metano rilasciata. Allo stato delle conoscenze attuali non è chiaro quali saranno i rischi ambientali di tali rilasci nel prossimo futuro sia per quel che riguarda, ad esempio, gli ecosistemi sia per quel che riguarda la stabilità dei fondali marini. Questa revisione ha dimostrato che le osservazioni e le misurazioni sul campo su questo tema sono limitate nello spazio e nel tempo. Osservare le dinamiche dei depositi di gas idrati è però fondamentale per ottenere una comprensione approfondita e completa dell'ambiente oggetto di attività antropiche e per sviluppare un adeguato piano di monitoraggio e gestione ambientale.