Così il clima freddo e umido influenza l’attività sismica
Un recente studio dell’Istituto Nazionale di Oceanografia e di Geofisica Sperimentale - OGS, pubblicato su Frontiers of Earth Science, ha analizzato le tempistiche dei terremoti più forti (magnitudo da 5.8 a 7.1) avvenuti lungo gli Appennini a partire dal 1901 in relazione alle variazioni dell’umidità del suolo fornendo così nuove evidenze statistiche sulla sincronia tra fasi di clima umido e terremoti. Gli eventi sismici sono causati da movimenti della crosta terrestre e dal conseguente accumulo di sforzo che ne causa la fratturazione. Periodi climatici maggiormente piovosi della durata di qualche anno determinerebbero un accumulo di acqua nel sottosuolo e l’aumento della pressione in prossimità delle faglie, favorendo la generazione di eventi sismici.
Il fenomeno è noto da decenni in relazione a singoli terremoti o piccole sequenze sismiche innescate dalla creazione di bacini o da eventi alluvionali ed è stato evidenziato in un ulteriore studio dell'ente relativo alla California meridionale, dove si osserva una drastica riduzione della sismicità in corrispondenza alla siccità degli ultimi anni.
Gli studi pubblicati sembrano indicare che l’effetto delle precipitazioni nel favorire l’occorrenza di eventi sismici non sia episodico e marginale, bensì possa essere un elemento chiave da considerarsi nell’evoluzione della sismicità.