La nave Laura Bassi salpa verso l'Antartide

La nave rompighiaccio italiana Laura Bassi ha lasciato il porto di Lyttelton in Nuova Zelanda, facendo rotta verso l’Antartide, con a bordo 27 unità di personale tecnico e scientifico e 23 membri dell’equipaggio.

Inizia così la missione della nave prevista per la 40° spedizione italiana in Antartide, finanziata dal Ministero dell’Università e Ricerca (MUR) nell’ambito del Programma Nazionale di Ricerche in Antartide (PNRA), gestito dal Cnr per il coordinamento scientifico, dall’ENEA per la pianificazione e l’organizzazione logistica delle attività presso le basi antartiche, e dall’Istituto Nazionale di Oceanografia e di Geofisica Sperimentale – OGS per la gestione tecnica e scientifica della rompighiaccio Laura Bassi.

La rompighiaccio navigherà complessivamente 3 mesi nelle acque antartiche, per portare avanti le attività di ricerca previste nell’ambito di 6 progetti finanziati dal PNRA, oltre ad attività in collaborazione con l’Istituto Idrografico della Marina Militare e di supporto e logistica alla Base italiana in Antartide “Mario Zucchelli” (MZS). 

Dei sei progetti a bordo, due sono coordinati dall'OGS:

IOPPIERS - Ice-Ocean Past and Present Interactions in the Eastern Ross Sea  - coordinato da Michele Rebesco - ha come obiettivo principale quello di indagare le interazioni passate e presenti tra ghiaccio, oceano e sedimenti nell’area dell’Hillary Canyon (Mare di Ross Orientale).

IBIZA - Iron-BInding organic ligands – planktonic microbes interactions in coastal and offshore Zones of the ross sea (Antarctica) - coordinato da Mauro Celussi - ha lo scopo di approfondire le conoscenze sulle dinamiche di interazione tra ligandi organici del ferro e microrganismi planctonici (procarioti e protisti) nelle acque del Mare di Ross.

Il rientro al porto di Lyttelton, in Nuova Zelanda, è previsto per il 7 marzo 2025, mentre quello in Italia è atteso nella seconda metà di aprile 2025.