Mediterraneo: più di 5 milioni di anni fa un “gigante salino” ha radicalmente rimodellato la sua biodiversità
Un nuovo studio appena pubblicato sulla rivista Science fa luce sugli impatti e il recupero della biodiversità della crisi ecologica avvenuta nel Mar Mediterraneo circa 5,5 milioni di anni fa.
Un team internazionale, guidato dall’Università di Vienna e a cui hanno preso parte 25 istituti in tutta Europa, tra cui anche l’OGS, è stato in grado di quantificare l’impatto della salinizzazione del Mediterraneo sul biota marino quando solo l’11% delle specie endemiche è sopravvissuto alla crisi e la biodiversità non si è ripresa almeno per altri 1,7 milioni di anni.
Da più 30 anni l’OGS studia da un punto di vista geologico e geofisico la crisi di salinità messiniana e la successiva alluvione Zancleana, la più grande alluvione conosciuta nella storia del pianeta terra, che ha messo fine al periodo durante il quale il Mar Mediterraneo si trasformò in un gigantesco lago salino a causa del restringimento della sua connessione con l'Oceano Atlantico e dell’intensa evaporazione. Negli ultimi anni grazie al coordinamento di una COST Action (Uncovering the Mediterranean salt giant (MEDSALT) e alla partecipazione a un Marie Skłodowska-Curie European Training Network (Understanding the Mediterranean Salt Giant - SALTGIANT) i ricercatori dell’OGS hanno contribuito alla formazione di network di ricerca di cui fanno parte numerosi studenti di dottorato e ricercatori di post-dottorato che hanno dato un fondamentale nuovo impulso alla ricerca scientifica su uno straordinario e affascinante evento naturale che ha influenzato il clima, gli ecosistemi, l’assetto geologico ed il paesaggio dell’area mediterranea.