Preservare il permafrost alpino e le infrastrutture montane. Inizia il progetto transfrontaliero FROST.INI

Il permafrost alpino si estende generalmente a partire dai 2500 metri di quota e influenza i paesaggi e la stabilità dei versanti. Il cambiamento climatico sta accelerando la sua degradazione, modificando le condizioni fisiche e l’idrologia del suolo, impattando così sulle infrastrutture di alta quota.  

Intervenire per gestire queste problematiche è l’obiettivo del progetto FROST.INI (Degradazione del permaFROST e INstabilità delle Infrastrutture di alta montagna) che è iniziato ufficialmente con un kick-ff meeting, dedicato ai partner dell’iniziativa, e che è stato raccontato oggi in un evento sul Permafrost e la sua importanza per l’ambiente montano e le infrastrutture. L’evento, aperto al pubblico, è ospitato a Trieste nell’ Aula Magna del Campus di Miramare, Via Beirut 2, dall’Istituto Nazionale di Oceanografia e di Geofisica Sperimentale – OGS, capofila  del progetto. 

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FROST.INI è finanziato dal Programma Interreg VI-A Italia-Austria 2021 – 2027 e, oltre all’OGS coinvolge come Partner principali la Provincia autonoma di Bolzano - Alto Adige - Ufficio Geologia e Prove Materiali, Eurac Research, Ufficio del Governo Provinciale di Salisburgo - Dipartimento 6 Infrastrutture e Trasporti e GEORESEARCH Forschungsgesellschaft mbH.
Sono invece partner associati ARPAV Agenzia Regionale per la Prevenzione e Protezione Ambientale del Veneto, il Servizio geologico della Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia , Tofana Srl.