La nave ha offerto alla comunità scientifica nazionale e internazionale un’ampia gamma di funzionalità, grazie a laboratori e attrezzature scientifiche che le hanno permesso di operare nei campi della geofisica, della geologia e della biologia marina, della oceanografia.

Lunga circa 73 metri, con una stazza lorda di 1.400 tonnellate, la nave poteva raggiungere una velocità di 11 nodi ed era classificata come “classe ghiaccio”, grazie alla sue caratteristiche che la rendevano idonea a navigare e acquisire dati anche in ambienti polari. La nave poteva ospitare 24 ricercatori e tecnici oltre ai 18 membri dell’equipaggio.

Nel suo periodo di attività all’OGS ha effettuato undici campagne di ricerca nell‘ambito del Programma Nazionale di Ricerche in Antartide (PNRA), quattro campagne Artiche, una delle quali sotto l’egida dell’International Polar Year (IPY) del 2008.

Oltre alle attività di ricerca, la nave è stata utilizzata nei servizi per l’industria, in particolare nel campo delle indagini di sito per la posa di infrastrutture offshore come cavi per comunicazioni, condotte sottomarine, piattaforme esplorative. Ha inoltre partecipato a studi commissionati da nazioni straniere per determinare l’estensione delle zone economiche esclusive (EEZ) e la valutazione preliminare delle risorse minerarie in aree artiche.

Grazie alle sue dotazioni, la nave era considerata un’infrastruttura di riferimento a livello internazionale per ricerche geofisiche e oceanografiche e nel 2008 era entrata a far parte della flotta EUROFLEETS, un’alleanza di Enti di ricerca europei di eccellenza nata per facilitare il coordinamento e l’uso efficiente delle infrastrutture marine e favorire così il progresso della ricerca scientifica sul mare. Nel 2013 è stata inclusa nel database europeo MERIL (Mapping of the European Research Infrastructure Landscape), che raggruppa le infrastrutture di ricerca europea aperte alla comunità scientifica internazionale.