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Rete sismografica antartica a larga banda nella regione del Mare di Scotia ed aree limitrofe
La rete sismologica Antarctic Seismographic Argentinean Italian Network (ASAIN) costituisce oggi l’elemento sperimentale fondamentale del programma scientifico per lo studio sismologico della regione del Mare di Scotia e aree limitrofe, sviluppato in ambito PNRA dall’OGS con la collaborazione dei partners argentini della Dirección Nacional del Antártico-Instituto Antártico Argentino (DNA-IAA). Il database derivante da più di trenta anni di attività, integrato con dati acquisiti utilizzando altri metodi geofisici, è lo strumento essenziale per investigare e fornire risposte a molti dei quesiti posti dallo studio delle caratteristiche litosferiche e dei processi tettonici in atto in quest’area. Da lungo tempo gli studiosi sono consapevoli che la sismologia può dare un contributo fondamentale per migliorare la conoscenza dell’evoluzione del continente antartico. Nonostante ciò, gli studi sismologici di dettaglio in Antartide sono stati difficoltosi fino all’inizio dell’ultimo decennio del secolo scorso, quando il progresso tecnologico ha messo a disposizione dei ricercatori strumenti capaci di fornire registrazioni di elevata qualità su tutto lo spettro di frequenza ed ampiezza caratteristico dei fenomeni sismici ed idonei all’impiego prolungato in condizioni ambientali estreme. In quel periodo i programmi antartici di molti paesi hanno iniziato a concentrare i loro sforzi per lo sviluppo di una rete sismografica antartica, che attualmente conta qualche decina di punti stazione utili a migliorare la soglia di rilevamento della sismicità nell’emisfero australe. Sin dai primi anni novanta (1992), quando fu attivata dall’OGS e dalla DNA-IAA, la stazione sismografica di base Esperanza, il PNRA ha ampiamente riconosciuto il ruolo essenziale della sismologia moderna per scopi di monitoraggio e studio della fisica delle sorgenti sismiche che caratterizzano il Mare di Scotia e le aree limitrofe, e l’importanza di installare una rete di osservatori sismologici permanenti per il monitoraggio dell’area. L’obiettivo era di mettere a disposizione della comunità scientifica un database di dati di qualità adeguato alle esigenze degli studi in fase di sviluppo. Da allora, il PNRA ha finanziato con continuità lo sviluppo e la gestione della Rete Sismografica Antartica Italo-Argentina (ASAIN) che oggi comprendente 8 stazioni sismometriche permanenti di cui 7 operanti nelle basi antartiche argentine Esperanza (ESPZ), Carlini ex Jubany (JUBA), Orcadas (ORCD), Marambio (MBIO), San Martin (SMAI), Belgrano II (BELA), Petrel (PTRA) e 1 in Terra del Fuoco ad Estancia Despedida (DSPA). Ognuna di queste stazioni, tutte realizzate dall’OGS in base ad accordi ufficiali pluriennali con la DNA-IAA e collaborazioni con altre istituzioni scientifiche argentine operanti nella Terra del Fuoco, costituisce un “Osservatorio permanente”. Queste strutture svolgono infatti attività continua di raccolta di osservazioni e dati sismologici di interesse generale, nazionale ed internazionale, standardizzati secondo le specifiche dai centri sismologici internazionali a ciò preposti, utilizzando sismometri che acquisiscono, archiviano localmente e ritrasmettono in tempo reale via Internet e satellite all’OGS, IAA, ai Centri internazionali europeo ORFEUS ed all’organizzazione statunitense IRIS (International Research Institutions for Seismology), le forme d’onda registrate che ne garantiscono l’accesso pubblico secondo procedure standardizzate e gratuite utilizzando i pertinenti formati internazionali per i dati sismologici digitali. Oltre alla normale attività di manutenzione, gestione delle stazioni in Antartide, archivio e distribuzione dei dati della Rete, nell’ultimo quinquennio vi è stato ulteriore raffittimento della rete attraverso la realizzazione di una nuova stazione. Si è data la precedenza all’osservatorio che rappresenta il fiore all’occhiello dell’ASAIN, messo in funzione a livello sperimentale nel 2009 a Base Belgrano II, all’estremo sud-orientale del mare di Weddell, la più meridionale tra le stazioni permanenti gestite dalla DNA-IAA è situata su un outcrop granitico che emerge dalla barriera di Filchner completamente circondato dai ghiacci della calotta polare a soli 1350 km dal polo sud. La stazione è stata completata nel 2012 quando un sismografo CMG-3TD modello Polar ha sostituito il CMG-ESPCD operante dal 2009. Quest’ultimo durante la campagna 2013-2014 è stato messo in funzione nell’Osservatorio realizzato l’anno successivo a Base Marambio. Oltre alle elaborazioni standard per la localizzazione della sismicità dell’area i dati registrati negli ultimi venticinque anni sono pure utilizzati per discriminare e documentare eventi sismici correlabili a modificazioni improvvise avvenute nel ghiaccio del continente antartico.
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