ASAP
Adriatic Sensitive Areas Protection - mechanism
L’Adriatico è un bacino semi-chiuso, caratterizzato da un patrimonio ambientale e culturale unico, ma anche da importanti attività economiche. Rappresenta la via d’accesso più breve al cuore d’Europa ed è quindi interessato da un rilevante traffico marittimo. Nonostante gli standard internazionali per la navigazione siano molto elevati, il rischio di incidenti in mare con conseguente inquinamento da petrolio o altre sostanze inquinanti rimane alto. Nell’ambiente marino l’inquinamento non conosce confini e il mutuo supporto ed una risposta coordinata a livello transnazionale sono cruciali per la salvaguardia dell’ambiente, della salute e sicurezza dei cittadini, e per sostenere le economie locali e nazionali dagli effetti dell’inquinamento.
Sulla base delle esperienze acquisite nel Nord Adriatico, il progetto Adriatic Sensitive Areas Protection – mechanism (ASAP) si propone di trasferire le conoscenze e le buone pratiche a tutto il bacino adriatico in modo da rafforzare la protezione del mare nel caso di sversamento di inquinanti, in particolar modo a seguito di incidenti gravi, le cui conseguenze non possono essere gestite dai singoli paesi, ma richiedono uno sforzo comune a livello transnazionale.
ASAP combina la valutazione del rischio ambientale e l’analisi delle risorse anti-inquinamento disponibili, e di quelle mancanti, con la preparazione, le capacità tecniche e le procedure di risposta in tutti e sei i paesi dell’Adriatico (Albania, Bosnia e Erzegovina, Croazia, Italia, Montenegro e Slovenia): regole di intervento comuni ovvero Procedure Operative Standard, saranno messe a punto per permettere una risposta comune e grande enfasi sarà data alla facilitazione della comunicazione transnazionale in caso di incidenti in mare. Gli operatori e i soccorritori dei paesi IPA coinvolti (Albania, Bosnia e Erzegovina, Montenegro) saranno coinvolti in un percorso di formazione per sviluppare le stesse competenze e allinearsi così ai partner del Nord Adriatico. Sessioni di formazione comune saranno strutturate coinvolgendo soggetti dalla Croazia, Italia e Slovenia al fine di rafforzare l'interoperabilità transnazionale degli operatori addetti ai soccorsi in caso di inquinamento marittimo accidentale. Per testare il meccanismo proposto saranno organizzati tre esercizi, rispettivamente nel Nord Adriatico, nel Medio Adriatico e nel Sud Adriatico. A conclusione del progetto sarà definita una tabella di marcia per istituire una Piattaforma di Coordinamento Permanente (PCP) e sarà promosso un meccanismo di intervento strutturato.