ATTRACTION
ATlantificaTion dRiven by polAr-subpolar ConnecTIONs in a changing climate: integrating observational evidence, paleo-oceanography and modelling over the last thousand years at the gateway of the Arctic Ocean
Dal 1978, quando sono iniziate le misurazioni satellitari, l'estensione del ghiaccio marino Artico è diminuita significativamente. Questo fenomeno è particolarmente evidente al confine tra l’Oceano Atlantico e quello Artico, dove le acque calde e salate di origine atlantica stanno progressivamente sostituendo lo strato di aloclino artico. Questo processo, noto come Atlantificazione dell'Oceano Artico, ha impatti su larga scala su diversi aspetti ambientali ed economici, tra cui il ritiro dei ghiacciai che terminano in mare, la stabilità degli idrati di gas sui pendii sottomarini, la perdita di ghiaccio marino e le risorse ittiche.
La percezione comune è che questo processo sia esclusivamente limitato ai tempi moderni, essenzialmente perché le prove strumentali sono disponibili solo negli ultimi decenni. Tuttavia, la comprensione dei cambiamenti recenti non può prescindere dalla valutazione dell'evoluzione climatica del passato. La variabilità naturale del clima terrestre fornisce infatti un contesto necessario per valutare gli impatti antropogenici. L'ultimo millennio rappresenta una finestra temporale cruciale, poiché l'abbondanza di documenti storici permette di ridurre l'incertezza sull'evoluzione del clima.
Gli archivi disponibili indicano che, durante questo periodo, la circolazione subpolare del Nord Atlantico ha subito cambiamenti significativi, che hanno sicuramente influenzato il modo in cui calore e nutrienti sono stati ridistribuiti verso nord. Poiché scenari futuri prevedono cambiamenti simili, conoscere l'impatto delle dinamiche subpolari sulla porta d'accesso all'Artico nel passato recente è un passaggio essenziale per migliorare le previsioni sull'evoluzione dell'Oceano Artico. Tuttavia, un'analisi della letteratura recente che copre l'Era Comune mostra che i dati marini disponibili provengono da aree troppo a sud per catturare l'espansione del fronte Artico-Atlantico, ostacolando così una rigorosa validazione con le simulazioni paleoclimatiche.
ATTRACTION riconosce questa limitazione e propone di analizzare nuovi archivi provenienti da una regione strategica dell'Artico influenzata dall'afflusso atlantico per (i) fornire nuovi dati sulla dinamica del ghiaccio marino e sulle proprietà dell'acqua di mare nell'ultimo millennio e (ii) confrontare queste ricostruzioni basate su proxy con insiemi di simulazioni paleoclimatiche e storiche all'avanguardia per identificare connessioni robuste tra le dinamiche subpolari e polari.
Inoltre, poiché ogni disciplina delle scienze della Terra che si occupa dell'Atlantificazione ha finora operato principalmente all'interno del proprio ambito con uno scambio limitato di dati, idee e approcci, ATTRACTION sfrutterà la diversità del consorzio per favorire un arricchimento reciproco attraverso l'interazione tra oceanografi fisici, paleo-oceanografi e modellisti numerici.
Combinando nuove evidenze tratte dai carotaggi sedimentari con risultati modellistici, entrambi validati da osservazioni moderne, acquisiremo nuove conoscenze sulla natura dell'Atlantificazione e valuteremo la capacità dei modelli di simularla. ATTRACTION si propone infine di valutare la nostra attuale capacità di prevedere l'evoluzione futura di una regione che, in uno scenario di riscaldamento globale, è destinata a subire alcuni dei cambiamenti più drammatici sulla Terra.
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