
FROST.INI
Degradazione del permaFROST e INstabilità delle Infrastrutture di alta montagna
Il permafrost alpino si estende generalmente a partire dai 2500 metri di quota e influenza i paesaggi e la stabilità dei versanti. Il cambiamento climatico sta esacerbando la sua degradazione, modificando le condizioni fisiche e l’idrologia del suolo e impattando sulle infrastrutture di alta quota. Per gestire questa problematica, un'analisi che integri misure in situ e dati remoti sarà estesa ad alcuni siti pilota nell'area transfrontaliera tra Italia e Austria. Integrando le competenze di ogni partner, l'approccio sinergico rafforzerà la conoscenza delle dinamiche del permafrost per integrare nelle politiche di gestione del territorio misure di mitigazione dei rischi e migliorare la resilienza delle infrastrutture in alta quota. Il risultato favorirà la comprensione dell’interazione tra infrastrutture e permafrost e delle sue condizioni fisiche attuali della sua possibile evoluzione in relazione alle forzanti climatiche tramite la realizzazione di gemelli digitali di 2 siti pilota scelti e la creazione di linee guida gestionali derivate dall’esperienza del progetto. Incontri multilingue incoraggeranno la discussione e lo scambio rafforzando la capacità di ricerca e innovazione. Il sistema di monitoraggio sarà esportabile e condivisibile anche dopo la fine del progetto.
Partner del progetto: Istituto Nazionale di Oceanografia e di Geofisica Sperimentale – OGS, Provincia autonoma di Bolzano - Alto Adige - Ufficio Geologia e Prove Materiali, Eurac Research, Ufficio del Governo Provinciale di Salisburgo - Dipartimento 6 Infrastrutture e Trasporti, GEORESEARCH Forschungsgesellschaft mbH.
Partner associati: ARPAV Agenzia Regionale per la Prevenzione e Protezione Ambientale del Veneto, Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia - Servizio geologico, Tofana Srl.